“Quattro chiacchiere al bancone” per conoscere Ludovica Cambiaggi, responsabile corsi della Timossi Academy
La Timossi Academy si rinnova con un calendario di corsi più ampio e articolato, un nuovo sito internet e tante iniziative che fanno perno su un coordinamento capillare affidato a Ludovica Cambiaggi.
Sarà lei a occuparsi dell’organizzazione dei corsi, dell’accoglienza studenti, ma anche di alcune docenze e della realizzazione di contenuti in real time, sviluppando contemporaneamente una rete di contatti tra allievi e produttori che è alla base di una miglior conoscenza del prodotto poi proposto nei locali.
Un ruolo che Ludovica assume dopo un percorso quasi decennale dall’altra parte del bancone, nell’ambito dell’Ho.Re.Ca, come responsabile di Casa della Lucertola, agriturismo nell’entroterra genovese che ha contribuito a lanciare e curare in tutti i diversi aspetti. Un lavoro fatto di coordinamento – per l’appunto – relazioni con i fornitori e i clienti, ma anche formazione continua direttamente sul campo.
Oggi la incontriamo in questa sua nuova veste, chiamata a confrontarsi con un progetto come quello della Timossi Academy che, dopo una partenza rallentata dalle restrizioni pandemiche, è arrivato in questi mesi ad esprimersi pienamente. Se per l’Academy il lockdown ha significato uno stop forzato, nella vita di Ludovica, invece ha segnato un vero e proprio momento di svolta, anche professionale.
“Le settimane in casa sono state l’occasione per concentrarmi sul mondo del vino che fino ad allora avevo toccato solo tangenzialmente” racconta.
Questione di stile (birraio) perché nel 2020 malti e luppoli rappresentavano ancora la sua vera passione. Quei mesi di studio e di assaggi sono stati il momento propizio per un cambio di prospettiva, per far franare le sue vecchie ritrosie e spingerla sempre di più ad appassionarsi di enogastronomia.
E Ludovica di frane se ne intende: laurea in ingegneria civile (con il massimo dei voti), dottorato di ricerca in geotecnica con uno studio sulle piccole frane, quei movimenti continui quasi impercettibili che cambiano un intero territorio.
Una vibrazione costante come quella che si percepisce parlandole, facendosi raccontare la passione per vino e birra che ha affiancato quella per la cucina e per l’accoglienza. Proprio l’esperienza in agriturismo l’ha spinta fin da subito a considerare il vino non come un semplice prodotto di consumo, ma come risultato di una storia fatta di uomini, microclima e terra.
“Da ristoratrice – racconta – ho seguito Stefano (Albenga, ndr) nelle visite in vigna e in cantina, mi ha permesso di approfondire la filiera del vino, mi ha aiutato a comprendere come una bottiglia sia il risultato di processi complessi”.
La sommelier ritrova l’ingegnere, con la voglia di comunicare agli altri quanto imparato: “Il mondo del vino e delle birre è anche un complesso di incontri e di relazioni: ecco perché trasmetterlo ad altri è diventata un’aspirazione e, allo stesso tempo, un’esigenza”.
Così sono arrivate le prime docenze, la voglia di confrontarsi, con esperienze – come ad esempio le degustazioni alla cieca – dove tutti i sensi sono messi in gioco.
Poi l’utilizzo dei social, la realizzazione di contenuti professionali e coinvolgenti, senza scadere nella banalizzazione o nella prosopopea.
Un percorso che, accanto al coordinamento e all’organizzazione dei corsi, continuerà anche nell’ambito della Timossi Academy: “Abbiamo già un calendario definito di appuntamenti sia per addetti ai lavori, con approfondimenti verticali sui diversi temi, sia per neofiti, con cicli di lezioni ideali per un primo approccio alla materia, indispensabili per chi ha un locale e vuol creare una base solida di conoscenze su cui lavorare”.
Cresceranno gli appuntamenti dedicati al vino, con l’inserimento di percorsi di degustazione innovativi e un occhio sempre rivolto all’attualità, dai vini naturali all’utilizzo di tappi in silicone e a corona, ma ci saranno anche focus su miscelazione e birra senza dimenticare gli aspetti economici e amministrativi nella gestione di un locale, dalla corretta composizione di una carta dei vini all’utilizzo dei principali programmi informatici per fatturazione e magazzino.
“Si tratta in ogni caso di nozioni immediatamente applicabili: i professionisti dell’Ho.Re.Ca. che escono da qui devono avere in mano uno strumento da poter impiegare fin da subito”.
Come accade ad esempio per il corso di spillatura della birra o per i corsi dedicati alla miscelazione: l’organizzazione delle aule, infatti, permette di avere una propria postazione e di imparare le tecniche sperimentandole nell’immediato.
Un calendario che Ludovica, oltre a seguire e coordinare, racconterà anche attraverso i social, sviluppando la propensione dell’Academy ad essere un luogo di incontri, di matching tra esperienze e attività diverse e complementari.
Un luogo di relazioni, ideale per fare rete e sviluppare iniziative imprenditoriali sul territorio, magari finora solo immaginate.